È da poco più di un anno che percorro chilometri a piedi e in auto, indagando il territorio in cui vivo munito di curiosità, occhi attenti e reflex per catturare l’essenza di ciò che vedo. Davanti ai ruderi delle fabbriche, imponenti e spettrali, ho iniziato a considerare il fallimento della società sotto un altro punto di vista.
Così come si emarginano le persone ritenute scomode o poco funzionali al sistema, così si lasciano marcire le aziende ritenute non più produttive: nessuna differenza tra umanità e meccanica.
Sagge riflessioni per una bela foto, Donato
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Ciao Marzia, la fotografia documentaria mi sta prendendo molto ultimamente.
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Riflessione che condivido
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