Chi non ha mai visto coi propri occhi, oppure almeno in fotografia, le scalinate riempite di versi poetici nel centro antico di Polignano a Mare? Ebbene, lo scorso mese di marzo ho avuto il piacere di conoscere l’autore di quelle scritte divenute ormai famose: Guido Flaneur.
Una mattina di marzo, approfittando della bella giornata, decisi di andare a San Vito, un borgo nelle immediate vicinanze di Polignano a Mare, con lo scopo di scattare qualche foto. Arrivato nei pressi del porticciolo, intravidi da lontano un signore intento a scrivere su una cassetta di legno.
Ecco il primo errore: non stava scrivendo, bensì leggendo. Guido Flaneur si definisce infatti “lettore” e giammai credere ai propri occhi che lo vedono scrivere dei versi.
Non è facile capire una mente libera, proprio perché siamo schiavi del ragionamento, della logica che ci costringe in compartimenti stagni, dandoci spesso l’illusione di essere liberi pensatori. I nostri occhi vedono qualcuno impugnare un pennarello e tratteggiare dei caratteri su una superficie: questa persona sta senz’altro scrivendo.
Invece no: Guido Flaneur legge ed è talmente libero che un bel giorno decise di cancellare il prodotto della sua “lettura”.